Passacaglia
Thema
Il Thema della Passacaglia si presenta con una veste grafica molto semplice, come s’addice a una tavola iniziale: le “complicazioni”... verranno dopo!
Sullo sfondo di color nero sono raffigurate, a mo’ di istogramma, delle “bande” verticali di diversa lunghezza e colore, a seconda dell’altezza sonora di ciascuna delle quindici note della Serie originale del Thema
Variatio I
Ogni “banda” orizzontale dello sfondo (stavolta “graduato” dal nero al bianco) rappresenta un diverso semitono della scala cromatica, dal do grave al do sovracuto.
Le tre voci che compaiono al manuale modellano delle forme il cui riempimento è affidato ai colori del Thema: con colori “pieni“ fra la voce superiore e quella media, a tinte più chiare tra quest’ultima e la voce inferiore.
Variatio II
Il presente schema riporta le quattro voci della Variatio su altrettante “bande” orizzontali separate (bianche o nere).
Al centro di ogni banda sono collocati dei rettangoli (colorati secondo la Gamma cromatica di base) il cui “spessore” è inversamente proporzionale all’altezza sonora: più le note sono acute, più i rettangoli sono sottili (e viceversa).
Le linee verticali rappresentano invece i movimenti di ogni battuta (quelle più marcate sono le stanghette di misura).
Variatio III
In questa tavola compaiono delle “aree” riempite da uno dei tre colori primari (magenta, giallo o cyan) scelti a piacere, il cui profilo corrisponde al profilo melodico delle varie voci (Thema compreso).
Lo “spessore” scelto per queste sagome (identico per tutte) è tale che, nel caso due melodie si trovino a distanza del cosiddetto intervallo di sesta minore (in pratica otto semitoni), il profilo di quest’ultime combacia perfettamente: se la distanza intervallare diminuisce anche di un solo semitono (trasformandosi ad es. in intervallo di quinta giusta, equivalente a sette semitoni), le bande colorate si comportano come se fossero trasparenti, fornendo in sintesi sottrattiva il colore secondario (ricavato dalla “sovrapposizione” dei due primari: giallo + magenta = rosso; magenta + cyan = viola; cyan + giallo = verde).
La sovrapposizione dei tre primari dà invece il nero, come appare in due punti della tavola dove le corrispondenti voci appaiono nella partitura a distanza inferiore della sesta minore).
Variatio IV
E’ l’unica delle 22 tavole che dev’essere “letta” (sempre da sinistra a destra) effettuando tre “ritorni a capo”. L’episodio è stato infatti graficamente tagliato nella sua dimensione temporale in quattro parti (che sono poi state fatte “combaciare” in altezza).
L’unità di misura più “piccola” presente in questa Variatio è il sedicesimo, simboleggiato da un cerchio, mentre le altre note sono rappresentate da rettangoli più o meno lunghi.
I rettangoli completamente neri corrispondono alle pause presenti nelle varie voci, mentre l’altezza delle note è indicata dal colore corrispondente della Gamma cromatica di base, con un’informazione aggiuntiva riguardante l’ottava in cui ciascuna nota è collocata: per questo motivo ho utilizzato anche lo “sfondo” dei cerchi e la “cornice” dei rettangoli, alternando in ogni voce la duplice funzione nota-ottava/interno-esterno per ragioni puramente estetiche. Allo scopo sono state utilizzate le seguenti corrispondenze cromatiche: Nero = dal DO1 al FA#1; Grigio al 75% = dal SOL1 al FA#2; Grigio al 50% = dal SOL2 al FA#3; Grigio al 25% = dal SOL3 al FA#4; Bianco = dal SOL4 al DO5.
La scelta di adottare un rapporto lunghezza-altezza di 3:2 per tutte le tavole (come ho già accennato nella sezione introduttiva) mi ha permesso in questo caso di rappresentare le note da un sedicesimo mediante cerchi perfetti. Difatti, i 96 sedicesimi di durata del Thema (8 battute X 3 movimenti da un quarto X 4 sedicesimi) devono essere divisi per quattro poiché la Variatio è stata “tagliata” in quattro parti uguali, ottenendo così 24, che rispetto a 16 (il numero complessivo delle righe, ciascuna delle quali corrisponde ad una delle quattro voci della variazione, Thema compreso) dà per l’appunto un rapporto perfetto di 3:2.
Variatio V
La presente Variatio si basa su uno schema quadrettato, le cui linee bianche sono tracciate su di uno sfondo azzurro. Ogni quadretto dello schema rappresenta la durata di un sedicesimo (in orizzontale) e la differenza d’altezza di un semitono (in verticale). Le dieci “bande” orizzontali nere (dal DO1 al SOL5) che simmetricamente attraversano tutto lo schema sono linee ideali di riferimento delle due note più importanti della tonalità: la tonica e la dominante (in questo caso le note DO e SOL), attorno alle quali sembrano “ruotare” le quattro voci (Thema compreso, benché quest’ultimo stavolta si presenti ritmicamente un po’ variato).
I quattro gruppi di “piastrelle” diversamente colorate (in verde, arancio, rosso o magenta) che si sovrappongono allo schema quadrettato di base rappresentano dunque le quattro voci della Variatio (caratterizzate da numerosi salti d’ottava e da una figurazione ritmica estremamente vivace): la prima e la terza voce fanno riferimento alle note DO, la seconda e la quarta alle note SOL.
Quando la voce riporta una nota coincidente con quella della linea di riferimento il quadretto è uno solo (e si sovrappone alla linea stessa nascondendola), mentre se è più acuta o più grave la voce aggiunge un certo numero di piastrelle (in alto o in basso) a partire dalla rispettiva linea nera; la piastrella nera della linea di riferimento resta dunque visibile solo quando nella corrispondente voce compaiono delle pause.
Nel caso di incroci tra le parti (come avviene in diversi punti) la sovrapposizione è graficamente realizzata in modo da permettere una più facile comprensione delle singole melodie.
Variatio VI
L’andamento melodico delle tre voci è qui graficamente rappresentato per la prima volta non con la consueta e intuitiva struttura “a gradini”, ma mediante un collegamento diretto tra le note (utilizzando quindi linee diagonali), con l’intento di sfruttare meglio le scale (per la maggior parte ascendenti) presenti in partitura.
In questo caso è stato adottato non il solito schema a “semitoni” (dove cioè lo spazio dell’ottava è suddiviso in dodici parti), ma a “gradi” (vale a dire in sette parti, corrispondenti alle sette note della scala). Ciò mi ha costretto ad utilizzare anche la Gamma cromatica di base, allo scopo di differenziare ciascun grado della scala: ogni nota poteva infatti presentarsi, a seconda dei casi, nella sua altezza “normale” o in quella “alterata“ (es.: LA naturale = violetto; LA bemolle = magenta).
Le tre voci della Variatio si presentano dunque graficamente come un insieme di “edifici” avveniristici (più la voce è acuta e più appare in lontananza) che si stagliano su uno sfondo grigio: lo stesso colore uniforme è stato anche usato nel Thema, il cui caratteristico profilo (che l’osservatore attento avrà già individuato) si presenta in primo piano (benché incorporato allo stesso sfondo). Le linee bianche di separazione individuano invece i punti di ripetizione di alcune note.
Variatio VII
Questa tavola è una stilizzazione geometrica di due pentagrammi musicali (i due gruppi di cinque “linee” nere, separati al centro da una linea grigia, la quale corrisponde alla posizione del DO centrale): come potete facilmente notare, non mancano infatti nello schema neppure le stanghette di misura!
Sia in alto che in basso appaiono due linee grigie: corrispondono infatti alla posizione delle note “estreme” (molto acute o molto gravi), che utilizzano i cosiddetti tagli addizionali (i quali non sono altro che il temporaneo prolungamento di un sistema di riferimento che alterna, senza soluzione di continuità, note scritte “negli spazi” a note scritte “sulle linee”).
La scelta di rappresentare graficamente le linee con le stesse, identiche dimensioni degli spazi mi ha permesso di simboleggiare i suoni mediante rettangoli più o meno lunghi (i cui colori corrispondono alle diverse altezze) a seconda della rispettiva durata, eccezion fatta per le note più piccole (sedicesimi) rappresentate da “rombi”: ho adottato questa soluzione allo scopo di tradurre graficamente le continue scale discendenti presenti nella Variatio mediante linee rette, ottenendo così un sorprendente risultato visivo: si ha quasi l’impressione che le note, provenienti “tridimensionalmente” dall’alto, finiscano per “adagiarsi” sulla partitura.
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Potrai visionare e scaricare tutte le 22 singole tavole
(con le corrispondenti partiture) dal CD-Rom
'Arte dal Sito Web WWW.robertorampini.it'